Caduta dei capelli: prevenire è meglio che curare!

Nel corso della vita, quasi tutti esperiscono un’aumentata caduta dei capelli, che può essere acuta e transitoria, come nel caso di un telogen effluvium, o lenta e progressiva, come nell’alopecia androgenetica. La perdita dei capelli provoca sempre un grave stress emotivo e diversi studi evidenziano come i problemi di capelli influenzano la qualità della vita dei pazienti in modo non proporzionale alla gravità dell’alopecia. È importante pertanto considerare il forte impatto psicologico che le malattie dei capelli hanno sui pazienti, che vanno ascoltati e capiti, e ai quali è bene spiegare con chiarezza la patologia. Solo se il paziente capisce qual è il suo problema di capelli, cosa si può fare e cosa ci si può aspettare dalle cure sarà garantita la massima adesione terapeutica e il risultato migliore. È per questo necessario essere in grado di fare una corretta diagnosi della malattia dei capelli a cui ci troviamo di fronte e di fornire informazioni dettagliate sulle possibili cure e sull’evoluzione della malattia. Le malattie dei capelli sono infatti spesso reversibili con le terapie adeguate. La cura delle alopecie va però prescritta con attenzione, scegliendo i trattamenti, farmacologici o cosmetici, sulla base della diagnosi della alopecia e delle caratteristiche del paziente.

La diagnosi è il primo passo, fondamentale per il corretto inquadramento della patologia. È necessario innanzitutto valutare attentamente la storia familiare e personale del paziente per malattie sistemiche, dermatologiche o dei capelli, l’assunzione di farmaci, le abitudini alimentari e di vita e, nelle donne, la regolarità del ciclo mestruale e le pregresse gravidanze. È importante chiedere al paziente se qualcuno nella famiglia ha problemi di capelli: una familiarità positiva è tipica nell’alopecia androgenetica ed è frequente nell’alopecia areata, dove è considerata fattore prognostico negativo. Sarà inoltre necessario informarsi su stili di vita (fumo, sport) e abitudini dietetiche, e fare domande sul tipo di problema dei capelli e le modalità di comparsa.

Qual è il problema per cui è venuto alla visita? Un aumento della caduta dei capelli, percepito oggettivamente con il ritrovamento di capelli caduti su indumenti, spazzola/pettine o durante il lavaggio? O la presenza di aree prive di capelli o diradate? Oppure una riduzione diffusa della massa dei capelli? In più, sono presenti sintomi soggettivi, quali prurito/dolore al cuoio capelluto? Le malattie dei capelli si manifestano infatti in modo diverso e l’inquadramento iniziale dei sintomi clinici indirizza verso accertamenti specifici.

Il secondo passo per raggiungere la diagnosi è quello di stabilire se la densità dei capelli del paziente è normale o diminuita. Il paziente va visitato con cura, in una buona sorgente luminosa. È quindi necessario valutare la gravità della caduta dei capelli, col pull test, col tricogramma o col wash test e, quando possibile, esaminare i capelli caduti al microscopio. I capelli che cadono in condizioni normali hanno la radice in telogen, a indicare che il capello è caduto quando il follicolo ha terminato il suo ciclo di crescita. La radice telogen ha macroscopicamente una forma ovalare e colorito bianco trasparente. Al microscopio, si osserva la tipica forma a clava della radice, che appare completamente cheratinizzata e priva di pigmento. La presenza di un sacco epiteliale attorno alla clava e di residui di pigmento indica un distacco prematuro del capello. Una normale densità dei capelli in un paziente che lamenta una eccessiva caduta suggerisce una diagnosi di telogen effluvium, che può essere acuto o cronico. Una densità dei capelli ridotta può coinvolgere tutto il cuoio capelluto (alopecia diffusa), può essere limitata alle regioni del cuoio capelluto specifiche (alopecia androgenetica), o presentarsi con zone prive del tutto o in parte dei capelli (alopecia in chiazze).

A completamento della visita si osserveranno il cuoio capelluto e i capelli col dermatoscopio. Il dermatoscopio permette di vedere ad alto ingrandimento i capelli e di valutarne il numero e il diametro. Ad esempio, nell’alopecia androgenetica il diametro e la densità dei capelli della sommità del capo sono inferiori rispetto a quelli della regione della nuca.

Caduta dei capelli. Alopecia androgenetica: il diametro e la densità dei capelli dell’area del vertice sono ridotti rispetto a quelli dei capelli della regione occipitale

Alopecia androgenetica: il diametro e la densità dei capelli dell’area del vertice sono ridotti rispetto a quelli dei capelli della regione occipitale

Caduta dei capelli. Regione del vertice - Regione occipitale

Regione del vertice – Regione occipitale

L’osservazione del fusto dei capelli può evidenziare fragilità, irregolarità o imperfezioni dovuti a varie cause (malattie congenite-ereditarie, danni meccanici, chimici, da agenti biologici).

Caduta dei capelli Moniletrix:  in questa malattia su base genetica, i bambini hanno i capelli estremamente fragili. Il dermatoscopio mostra che il fusto dei capelli ha restringimenti periodici, che vanno incontro a rottura, e un tipico aspetto “a collana di perle”

Moniletrix: in questa malattia su base genetica, i bambini hanno i capelli estremamente fragili. Il dermatoscopio mostra che il fusto dei capelli ha restringimenti periodici, che vanno incontro a rottura, e un tipico aspetto “a collana di perle”

Col dermatoscopio si vedono anche le caratteristiche del cuoio capelluto: presenza di squame e/o arrossamento. La presenza di prurito è frequente nei pazienti con questi segni infiammatori del capo ed è spesso riconducibile a dermatite seborroica.

Caduta dei capelli. Dermatite seborroica: squame gialle e untuose adese al capo, e arrossamento da dilatazione dei capillari

Dermatite seborroica: squame gialle e untuose adese al capo, e arrossamento da dilatazione dei capillari

A completamento della visita possono essere utili esami ematici, prescritti di volta in volta, se necessari e sulla base delle patologia.
Completata la diagnosi, si chiarisce il problema al paziente e si parla delle soluzioni possibili.
Oltre alle terapie specifiche per le diverse malattie del cuoio capelluto e dei capelli, ci sono misure igienico-comportamentali che sono utili in tutti, per avere capelli e cuoio capelluto sani.

  • La detersione dei capelli deve essere frequente e con shampoo non aggressivi. Molti shampoo contengono oggi molecole cosmetiche specificatemente studiate per combattere particolari problemi, quali il prurito, la seborrea, i capelli secchi o rovinati. Se è presente dermatite seborroica o psoriasi si utilizzano shampoo specifici, addizionati a molecole attive per la patologia del cuoio capelluto.
  • Nel caso di capelli lunghi, è utile l’applicazione dopo lo shampoo di un balsamo, scelto sulla base del tipo di capelli.
  • Per asciugare i capelli bisogna evitare di usare aria troppo calda, in quanto l’elevata temperatura può danneggiare il cuoio capelluto e anche denaturare le proteine del fusto del capello. Un’altra causa possibile di danno ai follicoli piliferi è l’eccessiva trazione con la spazzola, durante la messa in piega.
  • Decolorazione e permanente rovinano i capelli, rendendoli più secchi, opachi e fragili. I capelli fini, o assottigliati dall’alopecia androgenetica, sono più delicati di quelli grossi. Queste procedure sono quindi poco suggeribili nelle donne con capelli sottili.
  • La protezione dai raggi solari è sempre consigliabile, soprattutto nelle persone con capelli diradati, dove il cuoio capelluto è maggiormente esposto alle radiazioni ultraviolette. Si possono utilizzare copricapi o anche protezioni solari chimiche-fisiche veicolate in oli appositamente studiati per l’applicazione su cuoio capelluto e sui capelli. L’esposizione del cuoio capelluto al sole può causare effetti immediati, come ustioni vere e proprie, effetti tardivi, quali il ben conosciuto telogen effluvium autunnale, che può essere in molti casi fatto risalire all’esposizione solare estiva e effetti a lungo termine: gli anziani calvi hanno spesso neoplasie benigne o maligne al cuoio capelluto esposto per anni alle radiazioni ultraviolette.
  • Uno stile di vita sano, evitando il fumo di sigaretta, con una alimentazione variata, che include vitamine e minerali, è fondamentale per la buona salute dei capelli. Le carenze vitaminiche o di ferro, cosi come gli sbalzi di peso, frequenti in questi anni soprattuto nei giovani adulti, sono da evitare per proteggere i follicoli piliferi dal telogen effluvi.

In linea generale, ogni volta che si avverte un problema ai capelli, quale aumento della caduta, variazione della densità, prurito o fastidio al capo, presenza di squame o eccesso di sebo, è sempre bene chiedere un consulto dermatologico, per valutare la situazione e ricorrere a rimedi specifici, tanto più efficaci quanto più si è nelle prime fasi di malattia.