Il cuoio capelluto sensibile
Normalmente non ci accorgiamo di avere il cuoio capelluto e i capelli, eccetto quando facciamo lo shampoo, o li pettiniamo, o se il vento ci spettina i capelli… Vi sono...
Le cellule del follicolo pilifero sono dotate di un elevato turnover.
Una privazione calorica o una vera e propria carenza di proteine, aminoacidi, grassi essenziali e vitamine, causati da difetti congeniti o ridotto assorbimento, puA? portare ad anomalie strutturali, alterazioni della pigmentazione e aumento della caduta dei capelli. La diagnosi viene definita attraverso una attenta anamnesi, un esame clinico che valuta la quantitA� dei capelli persi ed il grado di diradamento e confermata attraverso esami di laboratorio mirati.
Per parlare di carenza bisogna prima parlare di come A? strutturato un capello sano. Il capello A? costituito prevalentemente da proteine, acqua, lipidi, pigmento ed oligoelementi. Oltre alle cheratine, le proteine del capello comprendono proteine ad altissimo contenuto di zolfo (costituite per circa 1/3 da cistina) e proteine ad alto contenuto di glicina e tirosina. Sono presenti lipidi (squalene, colesterolo ed acidi grassi). La composizione in amminoacidi delle proteine del capello presenta variazioni fra i diversi individui in relazione a fattori genetici e a fattori ambientali (stile di vita, alimentazione). Gli aminoacidi indispensabili alla costruzione del capello sono la cistina, la metionina e gli aminoacidi solforati in genere. Di fronte ad una patologia del cuoio capelluto A? importante capire quando un supplemento dietetico puA? esserne la causa. Quello che sappiamo proviene prevalentemente da studi di malnutrizione proteico-energetica e disturbi alimentari, ma la letteratura con il tempo si A? arricchita di dati importanti su fattori nutrizionali e perdita di capelli. Alcune malattie dei capelli possono conseguire o aggravarsi in seguito ad una carenza di proteine, aminoacidi e oligoelementi e il quadro clinico generalmente associato a stati carenziali A? un diradamento diffuso (telogen effluvium) o un aumento della fragilitA� del capello.
FERRO
Il ferro A? un componente essenziale degli enzimi per la sintesi degli acidi nucleici ed una sua carenza puA? interferire con la replicazione delle cellule della matrice del bulbo pilifero.
La carenza di ferro in soggetti non anemici A? stata suggerita come fattore eziologico di telogen effluvium nelle donne giA� nel 1963. Nel sesso femminile una caduta di capelli generalizzata A? spesso conseguenza di una��anemia sideropenica o di una sideropenia non associata ad anemia; in questi casi, una integrazione di ferro A? una pratica clinica frequentemente eseguita dai dermatologi. Talvolta la sideremia A? normale, ma i livelli di ferritina sono bassi. La concentrazione di ferritina sierica fornisce una buona valutazione dello stato del ferro di un individuo e la sua valutazione viene generalmente raccomandata nelle indagini di routine in presenza di una diffusa caduta di capelli. La maggior parte degli autori ritiene che livelli di ferritina < 30 A�g/l sono da considerarsi bassi ed in questo caso la correzione marziale si rende necessaria. Anche il ruolo della��aminoacido essenziale, L-lisina, nei pazienti con un defluvio sembra essere importante. Studi in doppio cieco in donne affette da telogen effluvium hanno dimostrato un miglioramento del quadro clinico dopo integrazione di L-lisina e ferro. La L-lisina A? un aminoacido presente nella carne rossa, nelle uova e nel pesce e favorisce la��assorbimento del ferro.
A? interessante notare la stretta relazione che esiste tra la concentrazione di ferro e il livello di vitamina D, cosA� come la��iposideremia A? spesso associata a carenza di zinco e magnesio.
VITAMINA D
Le due forme importanti nella��uomo di vitamina D sono la vitamina D2 (ergocalciferolo) e la vitamina D3 (colecalciferolo) entrambe dotate di attivitA� biologica molto simile. Negli esseri umani sono stati condotti degli studi per chiarire il ruolo della vitamina D nel ciclo dei capelli . A? stato suggerito che una concentrazione ottimale di vitamina D A? necessaria per ritardare i fenomeni di invecchiamento, compreso il defluvio; questo potrebbe spiegare l’importanza della vitamina D nei capelli.
La vitamina D3 A? un ormone steroideo che viene assorbito attraverso la��alimentazione, ma anche sintetizzato per il 90% a livello cutaneo dal colesterolo quando la pelle A? esposta alla luce solare. Numerosi dati provenienti da modelli animali mostrano chiaramente che l’attivazione del recettore della vitamina D3 gioca un ruolo importante nella��induzione della fase di crescita del follicolo pilifero. Il ruolo della vitamina D3 e del suo recettore nella caduta dei capelli A? dimostrato nel rachitismo, malattia caratterizzata da un difetto di mineralizzazione della cartilagine di accrescimento e della��osso ancora in formazione, dove uno dei segni clinici conseguente a carenza di vitamina D A? proprio la��alopecia, in alcuni casi molto grave ed estesa. Nei pazienti con diffusa caduta di capelli A? quindi importante dosare i livelli di 25-idrossi-vitamina D e somministrare la vitamina in caso di carenza. Il dosaggio della vitamina D nella forma 25(OH)D sierica rappresenta il metodo piA? accurato per stimare lo stato di deplezione vitaminica D. I risultati di alcuni studi suggeriscono che la concentrazione ottimale A? di circa 75 nmol/l . In Italia un livello inferiore a 30 ng/ml A? considerato insufficiente.
ZINCO
Esempi di malattie genetiche dei capelli determinate da una riduzione dei componenti nutrizionali sono la��Acrodermatite Enteropatica caratterizzata da una carenza di zinco e la sindrome di Menkes sostenuta da carenza di rame. Lo zinco A? un minerale che si accumula prevalentemente nelle ossa, nei muscoli, nella cute, nel fegato, nei capelli e in quantitA� minore nei tessuti cerebrali e nel plasma. La��assorbimento avviene attraverso la��intestino tenue (per circa il 30% della sua totalitA�) e viene espulso sempre per via intestinale. Lo zinco A? contenuto nella carne, nelle noci, nel pesce (ostriche), nei semi oleosi, legumi e cereali integrali. Solo il 20% dello zinco presente negli alimenti viene assorbito. Il fabbisogno giornaliero varia a seconda delle fasce di etA� e dovrebbe essere di 10 mg per i bambini, 15 mg per donne e anziani, 20 mg per uomini e donne in gravidanza o durante la��allattamento. La carenza di zinco A? causata da insufficiente introduzione alimentare, da sindromi di malassorbimento e somministrazione di farmaci. Lo zinco A? fondamentale per mantenere la��omeostasi del corpo umano, A? un potente antiossidante, partecipa ai processi di riparazione tissutale e differenziamento cellulare, stimola il sistema immunitario ed A? una importante arma contro la depressione. Lo zinco A? un cofattore essenziale per diversi enzimi ed A? coinvolto in importanti attivitA� funzionali del follicolo pilifero. Diversi studi hanno dimostrato che la somministrazione orale di zinco favorisce la ricrescita dei capelli in pazienti con telogen effluvium cronico ed alopecia areata.
AMINOACIDI SOLFORATI
Gli amminoacidi particolarmente importanti per la formazione delle cheratine dure dei peli sono la cistina e la metionina. La cistina A? la��amminoacido a piA? alto contenuto di zolfo ed A? relativamente rara nella nostra dieta.
La��importanza degli aminoacidi solforati nella dieta A? sottolineata dallo studio dei capelli in soggetti con la sindrome di Kwashiorkor, malnutrizione prevalentemente proteica, molto diffusa nei paesi in via di sviluppo .
Un deficit di cistina A? legata alla tricotiodistrofia, malattia rara caratterizzata da una anomala struttura del fusto dei capelli che appaiono fragili e appiattiti. Esami biochimici hanno evidenziato che nella tricotiodistrofia i capelli hanno un contenuto di aminoacidi solforati inferiore al 50% del normale. La diminuita quantitA� di cistina fa sA� che i capelli risultano molto meno resistenti. Parlando di alopecia indotta dal fumo di sigaretta, D’Agostini e collaboratori hanno dimostrato che alte dosi di fumo di sigaretta ambientale inducono alopecia nei topi. Questo effetto A? stato impedito con la somministrazione orale di una miscela di L-cistina con vitamina B6. Combinazioni di L-cistina e vitamine del gruppo B sono utilizzate tradizionalmente per il trattamento della perdita di capelli. Uno studio controllato con placebo ha dimostrato che una integrazione orale di L-cistina, acido pantotenico, nitrato di tiamina e lievito A? in grado di aumentare la quota di capelli in anagen nelle donne apparentemente sane con telogen effluvium.
MELATONINA
La melatonina, il prodotto di secrezione della ghiandola pineale e non solo (viene prodotta anche dal midollo osseo, dal follicolo pilifero, dal fegato, dalla��apparato gastroenterico, dalla cute), A? nota da tempo per modulare la crescita dei capelli, la pigmentazione e/o muta in molte specie, presumibilmente come regolatore neuroendocrino in base ai cambiamenti ambientali e riproduttivi. La melatonina A? negli ultimi anni utilizzata per contrastare la caduta dei capelli. Il follicolo pilifero sintetizza attivamente melatonina e le cellule del follicolo hanno i recettori per la melatonina; questo A? indice che la melatonina ha certamente un ruolo nella regolazione del ciclo. Infatti, la��espressione dei recettori varia durante il ciclo follicolare.
A livello del follicolo, la melatonina esercita sia effetti antiossidanti e protettivi sulle cellule metabolicamente attive del follicolo in anagen, dove agisce come scavenger di radicali liberi e inducendo fenomeni di riparazione del DNA, sia inibendo la fase di riposo del follicolo pilifero.
La melatonina, inoltre, agendo sui recettori per gli estrogeni e androgeni ha dimostrato avere anche una attivitA� antiandrogena.
Il concetto di integrazione nutrizionale A? emerso come una nuova strategia nella pratica quotidiana della dermatologia nonchA� un approccio complementare ai cosmetici topici ed ai farmaci nel campo della bellezza e della cura dei capelli.
BIBLIOGRAFIA