Forfora e dermatite seborroica hanno essenzialmente le stesse cause e possono quindi essere viste come una stessa manifestazione clinica a due stadi di intensità diversi: la forfora rappresenta lo stadio lieve, in cui prevale la componente desquamatoria, mentre nello stadio più grave, la dermatite seborroica, prevale la componente infiammatoria.

Lesione eritematosa con squame giallastre

Corona seborroica
La dermatite seborroica è una delle più frequenti malattie infiammatorie della cute ad andamento cronico-recidivante, caratterizzata dalla presenza di lesioni eritematose, ricoperte da squame giallastre, generalmente associate a prurito. Compare nelle regioni in cui le ghiandole sebacee sono più attive, come il cuoio capelluto, il volto, il torace e, meno frequentemente, nelle pieghe ascellari e inguinali. La dermatite seborroica a livello del cuoio capelluto assume l’aspetto di forfora grassa, con un processo infiammatorio evidenziato clinicamente da un arrossamento evidente associato a prurito; è interessata soprattutto l’attaccatura del cuoio capelluto con la formazione della cosiddetta corona seborroica.
La dermatite seborroica colpisce circa il 3% della popolazione generale, ma la sua incidenza sale al 30-80% nei soggetti HIV positivi. È più frequente negli individui di sesso maschile (6:1) e in quelli che mostrano una elevata produzione di sebo. La sua insorgenza avviene generalmente in 3 fasce di età: infanzia (entro i primi 3 mesi di vita), pubertà e fra i 18 e i 50 anni. Mostra un peggioramento nel periodo invernale, in ambiente umido, in rapporto con stress ed emozioni, mentre migliora in maniera spontanea anche completamente durante l’estate.
Esistono numerosi fattori scatenanti:
- assunzione di alcuni farmaci (es. litio, aloperidolo, buspirone, clorpromazia, metildopa, cimetidina);
- stress psico-fisico;
- deficit nutrizionali (es. di zinco);
- stili di vita (alcoolismo);
- stati di immunodeficienza (infezione da HIV);
- malattie neurologiche (es. malattia di Parkinson);
- fattori ambientali (riacutizzazione nei mesi invernali e nei cambi di stagione).

Malassezia furfur
Per quanto riguarda le cause della dermatite seborroica, un ruolo di primo piano è svolto dalla Malassezia furfur, un lievito normalmente presente nella flora cutanea, che risulta però aumentato di circa il 40% nel cuoio cappelluto dei soggetti con dermatite seborroica rispetto a quelli sani. La Malassezia risulterebbe responsabile delle manifestazioni infiammatorie della dermatite seborroica, in 3 modi:
- stimolando la liberazione di mediatori pro-infiammatori (citochine);
- producendo lipasi che aumentano la concentrazione di acidi grassi liberi, anch’essi mediatori dell’infiammazione;
- attivando una risposta immunitaria nel soggetto.
Esiste una correlazione diretta fra l’intensità della malattia e la densità dei microrganismi; per questo motivo, il trattamento antimicotico locale determina una riduzione numerica del lievito e un miglioramento sintomatologico. Nei soggetti affetti da AIDS, l’immunodeficienza potrebbe spiegare la diffusione del lievito e la conseguente incidenza elevata di dermatite seborroica.
Anche la secrezione sebacea gioca un ruolo determinate nell’insorgenza della dermatite seborroica, come dimostra il fatto che non si manifesta nei periodi di vita in cui le ghiandole sebacee sono inattive e di localizza nelle aree cutanee caratterizzate da una maggior presenza di questi organi. Una significativa riduzione del sebo a livello del cuoio capelluto si accompagna a un netto miglioramento del quadro clinico, mentre un notevole aumento si associa a un incremento dell’incidenza di infezione micotica.
Il trattamento della dermatite seborroica deve essere modulato a seconda delle diverse fasi evolutive dell’affezione e della risposta del paziente. Considerando l’eziologia delle malattia, il trattamento antimicotico rappresenta il cardine della terapia, in particolare per uso topico.